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Comitato Tecnico Scientifico ( CTS)

 

MEMBRI DI DIRITTO:

Prof.ssa Indrio Rachele Cristina ( Dirigente Scolastico )

Prof.ssa Fiore Filomena ( Vicario )

Sig. G. Quintano  Presidente C.d.I.


MEMBRI INTERNI:

Prof.ssa Colamonaco Santa

Prof.ssa Cristallo Lucia

Prof.ssa Santoro Caterina

Prof. Denora Domenico

Prof. Marvulli Giovanni

Prof. Squicciarini Vito

Prof. Tota Francesco

Prof. Tricarico Salvatore

 

MEMBRI RAPPRESENTATIVI:

P.Lorusso, R. Nicoletti, C. Martino, R. Loiudice, P. Lorusso, A. Barile,  V. Mascolo.

 

 


Comitato Tecnico-scientifico,  introdotto negli Istituti superiori dai Regolamenti del Riordino, è stato pensato come luogo privilegiato del dialogo fra mondo economico e mondo scolastico, aperto alle associazioni produttive, alle professioni, alla ricerca, con compiti di consulenza programmatica, monitoraggio, critica ed orientamento.
 
Cos’e’ Il CTS
 
Il CTS è organo paritetico composto, in egual numero, da rappresentanti dell’istituto scolastico(membri di diritto, scelti e nominati dal Dirigente Scolastico) e rappresentanti delle associazioni d i categoria, degli enti locali e delle Università (membri rappresentativi, scelti dall’ente di appartenenza e nominati dal Dirigente Scolastico).
 
 
La normativa
Il CTS è stato inizialmente previsto, quale organismo obbligatorio per tutti gli istituti tecnici, dallo “Schema di regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti tecnici ai sensi dell’art.64,comma 4, del decreto legge 25.6.2008, n.112, convertito dalla legge 6.8.2008, n.133”, approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri in data 28.5.2009 (art.5, comma 3, lettera c). In seguito, il regolamento definitivo di riordino approvato con D.P.R.  15.3.2010, all’art.5, comma 3, lett. d) ha previsto che gli istituti tecnici “possono dotarsi, nell’esercizio della loro autonomia didattica e organizzativa, di un comitato tecnico-scientifico, senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica,composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità; ai componenti del comitato non spettano compensi ad alcun titolo”. La normativa attuale, quindi, prevede una possibilità e non un obbligo; possibilità che, nel parere del Consiglio di Stato, riconosce ed esalta, per i singoli istituti, uno spazio in cui verificare le proprie capacità di autonomia.
 
 
Perché gli istituti scolastici dovrebbero attivare il Comitato tecnico-scientifico?
 
Il parere del Consiglio di Stato coglie una delle più consistenti difficoltà in atto nella  gestione della scuola dopo il riconoscimento dell’Autonomia; quella di dover conciliare una struttura collegiale organizzata secondo il dettato dei Decreti Delegati (DPR n. 416/74), struttura che ha mostrato nel tempo notevoli elementi di criticità, con l’esigenza di una gestione che risponda dei risultati.
 
Ambiti di intervento del CTS
 
Orientamento e continuità didattica
 
L’ipotesi è che il CTS potrebbe funzionare da supporto ai Consigli di classe e al Collegio dei Docenti nelle sue articolazioni dipartimentali nella promozione e gestione di interventi formativo-orientativi.
Da considerare, poi, che un ruolo importante nell’orientamento, ruolo che potrebbe trovare nuovo impulso ed ausilio nella presenza del CTS, è quello  svolto dall’Alternanza Scuola Lavoro (e dalle diverse attività adessa collegate: IFS, stage, tirocini formativi, ecc.).
Il CTS potrebbe svolgere una funzione di coinvolgimento diretto o di supporto nella progettazione e realizzazione  dei  percorsi  di  alternanza  scuola-lavoro,  costituendosi  come  presidio  decentrato, potrebbe promuovere le seguenti azioni :

a) individuare e descrivere le figure professionali aggregate piùrichieste dalle imprese;  
b) contribuire a definire le competenze professionali di tali figure, d’intesa con gli altri soggetti firmatari dell’Accordo;  
c) contribuire a definire i percorsi didattici;
d) raccogliere le disponibilità delle imprese del territorio a offrire posti-stage.

Inoltre, il CTS potrebbe svolgere i seguenti, ulteriori compiti:

 
a) informazione e promozione del percorsoformativo presso l’utenza;
b) consulenza tecnico-scientifica nelle fasi del percorso;  
c)  raccordo  organizzativo all’interno  dell’istituto  con  i  partner  esterni  per  l’implementazione  del progetto;
d) monitoraggio interno.
 
Supporto competente alla formulazione dell’atto di “indirizzo” del Consiglio di Istituto In assenza di un osservatorio del mercato del lavoro ed al fine di programmare, all’interno di ogni  istituzione   scolastica   il   possibile   miglioramento   dell’offerta   formativa,   il   CTS,   nella   sua composizione paritetica e nell’implementazione tra le competenze metodologico-didattiche espresse dai docenti referenti dei dipartimenti o aree dipartimentali e le competenze espresse dai componenti rappresentativi  dei  settori  produttivi  e/o  professionali,  può  giocare  un  ruolo  propulsore  di  cui  si
intravedono la potenzialità in due ambiti già previsti dalla Riforma:
 
a)  Cittadinanza e Costituzione
 
b)  Quote di flessibilità
 
Composizione del CTS
 
Il CTS potrebbe essere costituito come Organo della singola istituzione scolastica o come Organo di più istituzioni scolastiche in rete.
La  sua  composizione  può  essere  statica,  con  membri  fissi  per  tutto  il  periodo  di  validità dell’Organo, o flessibile, con membri che si alternano in funzione delle specifiche competenze ed esigenze.
Il CTS si configura come organismo paritetico rispetto alla sua componente interna ed esterna.
La   componente   interna   è   costituita   da   docenti,   preferibilmente   già   Coordinatori   di   aree dipartimentali  o  di  indirizzo,  e,  se  si  ritiene,  dal  DSGA;  negli  istituti  in  cui  è  previsto  l’Ufficio Tecnico, è opportuno inserire nel CTS anche il referente di quest’ultimo.
L’individuazione dei docenti dovrebbe essere effettuata dal Dirigente Scolastico.
La  componente  esterna  può  essere  costituita  da  rappresentanti  qualificati  delle  associazioni  di categoria, delle imprese, degli ordini professionali, degli enti territoriali, della ricerca scientifica e tecnologica, preferibilmente rappresentativi di ambiti economico-produttivi coerenti con i Profili in uscita  specifici  previsti  dagli  Indirizzi  dei  nuovi  Ordinamenti  scolastici  e,  se  si  ritiene,  da  un genitore in rappresentanza del Consiglio di istituto.
La   Componente   esterna,   designata   dagli   organismi   di   appartenenza   (Confindustria,   Ordini Professionali, Camere  di  Commercio,  Università,  ecc.)  è  formalmente  nominata  dal  Dirigente Scolastico.